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Domanda di pronuncia pregiudiziale proposta dalla Cour d’appel de Paris (Francia) il 30 ottobre 2018 – Santen SAS / Directeur général de l’Institut national de la propriété industrielle

(Causa C-673/18)

Lingua processuale: il francese

Giudice del rinvio

Cour d’appel de Paris

Parti

Appellante: Santen SAS

Appellato: Directeur général de l'Institut national de la propriété industrielle

Questioni pregiudiziali

Se la nozione di «applicazione diversa» ai sensi della sentenza della Corte di giustizia dell’Unione europea del 19 luglio 2012, Neurim, C-130/11, debba essere interpretata in senso restrittivo, vale a dire:

come limitata ai soli casi di applicazione sull’uomo successiva a un’applicazione veterinaria,

oppure come riguardante un’indicazione rientrante in un settore terapeutico nuovo, nel senso di una nuova specialità medicinale, rispetto all’AIC anteriore, o un medicinale nel quale il principio attivo svolge una funzione diversa da quella svolta nel medicinale oggetto della prima AIC;

o, più in generale, alla luce degli obiettivi del regolamento (CE) n. 469/2009 1 di istituire un sistema equilibrato che tenga conto di tutti gli interessi coinvolti, ivi compresi quelli della salute pubblica, se debba essere valutata secondo criteri più stringenti di quelli alla base della valutazione della brevettabilità dell’invenzione;

oppure se debba essere invece intesa in senso ampio, vale a dire come ricomprendente non solo indicazioni terapeutiche e patologie differenti, ma anche formulazioni, posologie e/o modalità di somministrazione differenti.

Se la nozione di «applicazione rientrante nell’ambito della protezione conferita dal brevetto di base» ai sensi della sentenza della Corte di giustizia dell’Unione europea del 19 luglio 2012, Neurim, C-130/11, implichi che la portata del brevetto di base deve coincidere con quella dell’AIC invocata e, di conseguenza, limitarsi al nuovo uso medico corrispondente all’indicazione terapeutica di detta AIC.

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1     Regolamento (CE) n. 469/2009 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 6 maggio 2009, sul certificato protettivo complementare per i medicinali (GU 2009, L 152, pag. 1).