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Ricorso presentato il 10 ottobre 2019 – Commissione europea / Repubblica italiana

(Causa C-744/19)

Lingua processuale: l’italiano

Parti

Ricorrente: Commissione europea (rappresentanti: R. Tricot, G. Gattinara, agenti)

Convenuta: Repubblica italiana

Conclusioni

La Commissione si pregia di concludere che la Corte voglia:

1)    constatare che

nel non aver adottato le disposizioni normative, regolamentari e amministrative necessarie per conformarsi pienamente alla direttiva 2013/59/Euratom del Consiglio, del 5 dicembre 2013, che stabilisce norme fondamentali di sicurezza relative alla protezione contro i pericoli derivanti dall’esposizione alle radiazioni ionizzanti, e che abroga le direttive 89/618/Euratom, 90/641/Euratom, 96/29/Euratom, 97/43/Euratom e 2003/122/Euratom1 ,

e nel non aver comunicato alla Commissione disposizioni di questo tipo,

la Repubblica italiana è venuta meno agli obblighi imposti dall’art. 106 di tale direttiva;

2)    condannare la Repubblica italiana al pagamento delle spese di giudizio.

Motivi e principali argomenti

Con l’unico motivo di ricorso, la Commissione fa valere che, nel non avere né adottato né comunicato alla Commissione le disposizioni normative, regolamentari e amministrative necessarie per conformarsi pienamente alla direttiva 2013/59, la Repubblica italiana è venuta meno agli obblighi ad essa incombenti in virtù dell’art. 106 della direttiva.

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1     GU 2014, L 13, pag. 1.