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Domanda di pronuncia pregiudiziale proposta dall’Apelativen sad Varna (Bulgaria) il 19 novembre 2019 – Procedimento penale a carico di DR

(Causa C-845/19)

Lingua processuale: il bulgaro

Giudice del rinvio

Apelativen sad Varna

Parte interessata nel procedimento principale

DR

Questioni pregiudiziali

Se la direttiva 2014/42/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 3 aprile 2014, relativa al congelamento e alla confisca dei beni strumentali e dei proventi da reato nell’Unione europea (GU 2014, L 127, pag. 39, rettifica in GU 2014, L 138, pag. 114), e la Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea siano applicabili in riferimento ad un reato, il quale consista nella detenzione di sostanze stupefacenti a scopo di spaccio e che sia stato commesso da un cittadino bulgaro nel territorio della Repubblica di Bulgaria, qualora l’eventuale provento economico sia stato parimenti realizzato nella Repubblica di Bulgaria e si trovi in quest’ultima.

In caso di risposta affermativa alla prima questione: che cosa si debba intendere con la nozione di «vantaggio economico derivato (…) indirettamente (…) da reati», di cui all’articolo 2, paragrafo 1, della direttiva, e se un importo di denaro che sia stato rinvenuto e sequestrato nell’appartamento costituente l’abitazione della persona condannata e della sua famiglia, nonché nell’autovettura in uso alla persona condannata, possa costituire un provento siffatto.

Se l’articolo 2 della direttiva debba essere interpretato nel senso che esso osta ad una normativa, quale quella di cui all’articolo 53, paragrafo 2, dell’NK della Repubblica di Bulgaria, la quale non preveda una confisca del «vantaggio economico derivato (…) indirettamente (…) da reati».

Se l’articolo 47 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea debba essere interpretato nel senso che esso osta ad una normativa nazionale, quale quella di cui all’articolo 306, paragrafo 1, punto 1, dell’NPK della Repubblica di Bulgaria, la quale consenta di confiscare a favore dello Stato un importo di denaro di cui si affermi che appartiene ad una persona diversa dall’autore del reato, senza che questa terza persona abbia la possibilità di intervenire quale parte nel procedimento e di ottenere un accesso diretto agli organi giurisdizionali.

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