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Impugnazione proposta il 1° agosto 2018 dal Parlamento europeo avverso la sentenza del Tribunale (Sesta Sezione) del 17 maggio 2018, causa T-566/16, Josefsson / Parlamento europeo

(Causa C-506/18 P)

Lingua processuale: l'inglese

Parti

Ricorrente: Parlamento europeo (rappresentanti: Í. Ní Riagáin Düro e V. Montebello-Demogeot, agenti)

Altra parte nel procedimento: Erik Josefsson

Conclusioni del ricorrente

Il ricorrente chiede che la Corte voglia:

annullare la sentenza impugnata;

di conseguenza, respingere il ricorso di primo grado;

disporre che le parti sopportino ciascuna le proprie spese nel presente procedimento;

condannare il sig. Josefsson alle spese del procedimento di primo grado.

Motivi e principali argomenti

Il Parlamento fonda la sua impugnazione sui seguenti motivi:

primo motivo, vertente sull’errore di diritto, snaturamento degli elementi di fatto e sulla violazione dell’obbligo di motivazione nel considerare che la risoluzione del contratto del ricorrente fosse basata sull’assenza del requisito di una formazione in diritto;

secondo motivo, vertente sull’errore di diritto commesso nel considerare che l’adozione di un organigramma, le decisioni ad essa connesse e la descrizione dei posti ivi contenuti debbano essere soggetti al diritto del richiedente ad essere sentito;

terzo motivo, vertente sullo snaturamento degli elementi di fatto, sull’errore manifesto di valutazione, sulla violazione dell’obbligo di motivazione nella conclusione secondo la quale, se il ricorrente fosse stato sentito anche sul requisito della laurea in diritto, ciò avrebbe potuto effettivamente cambiare l’esito del processo decisionale di cui trattasi.

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