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Ricorso proposto il 20 luglio 2015 – Commissione europea / Ungheria

(Causa C-392/15)

Lingua processuale: l'ungherese

Parti

Ricorrente: Commissione europea (rappresentanti: H. Støvlbæk, K. Talabér-Ritz)

Convenuta: Ungheria

Conclusioni della ricorrente

Dichiarare che l’Ungheria, subordinando al requisito di cittadinanza l’accesso alla professione di notaio, è venuta meno agli obblighi ad essa incombenti in forza dell’articolo 49 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea;

condannare l’Ungheria alle spese.

Motivi e principali argomenti

La Commissione ritiene che il requisito di cittadinanza prescritto per l’accesso alla professione di notaio risulta discriminatorio e costituisce un’ingerenza sproporzionata nella libertà di stabilimento. Pertanto l’Ungheria è venuta meno agli obblighi ad essa incombenti in forza dell’articolo 49 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea.

La Commissione sostiene che, per loro natura, le funzioni dei notai garantite dalla normativa ungherese non sono connesse all’esercizio di pubblici poteri e che, pertanto, il requisito di cittadinanza ai fini dell’accesso alla professione non può essere giustificato dall’articolo 51 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea.

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