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Sentenza della Corte (Quarta Sezione) del 27 marzo 2014 (domanda di pronuncia pregiudiziale proposta dal Tribunal d’instance d'Orléans - Francia) – LCL Le Crédit Lyonnais, SA / Fesih Kalhan

(causa C-565/12)1

(Tutela dei consumatori – Contratti di credito ai consumatori – Direttiva 2008/48/CE – Articoli 8 e 23 – Obbligo di verifica precontrattuale, da parte del creditore, della solvibilità del debitore – Disposizione nazionale che impone la consultazione di una banca dati – Decadenza dagli interessi convenzionali in caso di violazione di un siffatto obbligo – Carattere effettivo, proporzionato e dissuasivo della sanzione)

Lingua processuale: il francese

Giudice del rinvio

Tribunal d'instance d'Orléans

Parti

Ricorrente: LCL Le Crédit Lyonnais, SA

Convenuto: Fesih Kalhan

Oggetto

Domanda di pronuncia pregiudiziale – Tribunal d’instance d'Orléans – Interpretazione dell’articolo 23 della direttiva 2008/48/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 23 aprile 2008, relativa ai contratti di credito ai consumatori e che abroga la direttiva 87/102/CEE del Consiglio (GU L 133, pag. 66), alla luce della direttiva 93/13/CEE del Consiglio, del 5 aprile 1993, concernente le clausole abusive nei contratti stipulati con i consumatori (GU L 95, pag. 29) – Obbligo di verifica della solvibilità del debitore a carico dell’ente creditizio – Esigenza di sanzioni efficaci, proporzionate e dissuasive in caso di inadempimento di tale obbligo da parte del creditore – Decadenza dal diritto agli interessi contrattuali – Ammissibilità del mantenimento, a favore del creditore, degli interessi legali esigibili di pieno diritto a un tasso legale maggiorato

Dispositivo

L’articolo 23 della direttiva 2008/48/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 23 aprile 2008, relativa ai contratti di credito ai consumatori e che abroga la direttiva 87/102/CEE del Consiglio, deve essere interpretato nel senso che esso osta all’applicazione di un regime nazionale di sanzioni in forza del quale, in caso di violazione, da parte del creditore, del suo obbligo precontrattuale di valutare la solvibilità del debitore consultando una banca dati pertinente, il creditore decada dal suo diritto agli interessi convenzionali, ma benefici di pieno diritto degli interessi al tasso legale, esigibili a decorrere dalla pronuncia di una decisione giudiziaria che condanna tale debitore al versamento delle somme ancora dovute, i quali sono inoltre maggiorati di cinque punti se, alla scadenza di un termine di due mesi successivi a tale pronuncia, quest’ultimo non ha saldato il suo debito, qualora il giudice del rinvio accerti che, in un caso come quello del procedimento principale, che implica l’esigibilità immediata del capitale del prestito ancora dovuto a causa dell’inadempimento del debitore, gli importi che possono essere effettivamente riscossi dal creditore in seguito all’applicazione della sanzione della decadenza dagli interessi non sono notevolmente inferiori a quelli di cui avrebbe potuto beneficiare se avesse ottemperato al suo obbligo di verifica della solvibilità del debitore.

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1 GU C 38 del 9.2.2013.