Divisione Stampa e Informazione

COMUNICATO STAMPA N°50/99

1. luglio 1999

Conclusioni dell'Avvocato Generale Antonio Saggio nelle cause riunite C-400/97, C-401/97 e C-402/97

Administración del Estado contro Juntas Generales de Guipúzcoa e a.

L'Avvocato generale Saggio propone alla Corte di giudicare contrarie alla disciplina comunitaria alcune misure di agevolazione fiscale decise dal governo autonomo basco.


A parere dell'Avvocato generale, i vantaggi fiscali a imprese e persone stabilite nel Paese Basco sarebbero contrari al principio della libertà di stabilimento ed alle regole generali sulla libera concorrenza.

Il sistema costituzionale spagnolo prevede, in materia tributaria, una peculiare ripartizione delle competenze fra Stato centrale e collettività territoriali. In particolare, la legge del 1981 di concertazione economica regola i rapporti fiscali fra lo Stato spagnolo e la Comunità autonoma basca, lasciando a quest'ultima un'ampia autonomia a mantenere, stabilire e regolare sul suo territorio la fiscalità diretta sul suo territorio.

Sulla base di detta competenza normativa, alcune autorità autonome basche hanno adottato, nel 1993, dei provvedimenti locali contenenti - per il periodo fra il giugno 1993 e la fine del 1994 - misure fiscali urgenti di aiuti all'investimento e promozione dell'attività economica. Queste si concretizzavano in una serie di agevolazioni fiscali in materia di imposta sulla società e imposta sul reddito delle persone fisiche ed in particolare in esenzioni, riduzioni o deduzioni dalle imposte per la costituzione di nuove imprese ed altre attività.

Requisito fondamentale per ottenere tali vantaggi era, in sostanza, il fatto di vantare il domicilio fiscale o la residenza abituale o la totalizzazione di una rilevante percentuale di fatturato nel territorio basco.

Viceversa, i soggetti imponibili non residenti nel territorio spagnolo rimanevano soggetti al regime tributario dello Stato ed esclusi dai benefici fiscali.

(Le stesse autorità avevano già adottato, nel 1988, identiche disposizioni, che la Commissione aveva dichiarato incompatibili con il mercato comune con una decisione del 1993. La Spagna si era adeguata a quest'ultima, prevedendo, con una legge del 1994, il rimborso da parte dello Stato delle imposte versate in eccedenza dai soggetti non residenti in territorio spagnolo.)

Nel 1994, l'amministrazione statale spagnola ha impugnato i provvedimenti locali del 1993 davanti al Tribunal Superior de Justicia del Paese Basco.

Il Tribunal Superior de Justicia ha ritenuto, d'ufficio, di rivolgersi alla Corte di giustizia, per chiarire alcuni punti controversi. In particolare, il giudice nazionale dubita del fatto che detti provvedimenti, escludendo dai benefici cittadini e società di altri Stati membri che esercitano una attività economica nel territorio basco, ma non risiedono in territorio basco o in Spagna, siano contrari alle regole comunitarie sulla libertà di stabilimento e sul divieto di aiuti di Stato.

Le autorità basche ritengono che con la legge statale del 1994 si sia già rimediato alle eventuali incompatibilità con il diritto comunitario e ricordano che la Commissione aveva concluso che il regime fiscale spagnolo non comportava più alcuna discriminazione rispetto al diritto di stabilimento. L'Avvocato generale Saggio considera che la domanda del giudice a quo è ricevibile. Ricordando come l'irricevibilità possa essere pronunciata solo qualora l'interpretazione o il giudizio di validità non abbiano manifestamente alcuna relazione con l'oggetto della causa, l'Avvocato generale sottolinea che, la decisione di effettuare un rinvio pregiudiziale spetta comunque al giudice nazionale. Inoltre, l'amministrazione statale ricorrente nel giudizio nazionale non ha desistito nell'azione. Infine, oltre 12a dubitare del campo di applicazione temporale della legge spagnola del 1994, l'Avvocato generale ritiene che 13quest'ultima non abbia eliminato concretamente la disparità di trattamento, in quanto una misura compensatoria successiva non equivale alla disapplicazione dei provvedimenti di agevolazione fiscale sin dall'origine.

In assenza di misure di armonizzazione, la disciplina delle imposte dirette rientra nella competenza statale che gli Stati membri sono tenuti ad esercitare nel rispetto del diritto comunitario e, in particolare, del principio della libertà di stabilimento.

In primo luogo, l'Avvocato generale ritiene che un trattamento fiscale discriminatorio non possa essere giustificato né da considerazioni di natura economica, né da una pretesa coerenza del sistema fiscale nazionale: esso viola quindi il principio della libertà di stabilimento.

In secondo luogo, l'Avvocato generale ricorda che le misure attuate dalle autorità basche consistono in interventi che, in varie forme e pur non implicando un trasferimento di risorse da parte dello Stato, alleviano gli oneri gravanti sull'impresa.

Nonostante siano state concesse da enti federali o locali, le agevolazioni sono comunque imputabili allo Stato.

Infine, esse non costituiscono una misura di carattere generale, ma sono indirizzate a destinatari specifici (in particolare ai soli residenti nel territorio basco, con esclusione altresì dei residenti nel resto della Spagna) e quindi presentano una natura derogatoria rispetto al sistema generale.

Pertanto, a parere dell'Avvocato generale Saggio, tutte le misure che hanno come effetto la creazione di un vantaggio concorrenziale limitato ad imprese che investano in una determinata zona di uno Stato membro, sono aiuti di Stato e come tali contrari al principio della libera concorrenza.

(Nell'effettuare questa valutazione, l'Avvocato generale esclude che le misure di agevolazione siano giustificabili adducendo le peculiarità della ripartizione delle competenze tributarie del sistema spagnolo. La asserita competenza esclusiva di alcune collettività territoriali non giustifica alcun tipo di trattamento discriminatorio. Ciò che rileva non è tanto chi eroga l'aiuto o la natura delle sue competenze, ma sono piuttosto gli effetti dell'aiuto stesso).

Il ruolo dell'Avvocato generale

L'Avvocato generale ha il compito di assistere la Corte, presentando conclusioni motivate sulla causa in esame, corredato da un suggerimento sul come la Corte debba risolvere le questioni sottopostele dal Tribunal Superior de Justicia del Paese Basco. Egli agisce in assoluta imparzialità ed in piena indipendenza; le sue conclusioni non sono vincolanti per la Corte.

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Il testo integrale delle conclusioni sarà disponibile nelle suddette lingue sul sito Internet della Corte di giustizia (www.curia.eu.int) alle ore 15 00 circa di oggi.

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