Language of document : ECLI:EU:T:2013:373

ORDINANZA DEL TRIBUNALE (Terza Sezione)

11 luglio 2013 (1)

«Rettifica della sentenza»

Nelle cause riunite T-431/10 e T-560/10,

Riccardo Nencini, residente in Barberino del Mugello (Italia), rappresentato da F. Bertini e M. Chiti, avvocati,

ricorrente,

contro

Parlamento europeo, rappresentato inizialmente da N. Lorenz,
D. Moore e A. Caiola, successivamente da N. Lorenz, D. Moore e
G. Ricci, in qualità di agenti,

convenuto,

aventi ad oggetto, in via principale, domande di annullamento delle decisioni del Segretario generale del Parlamento del 16 luglio 2010 e del 7 ottobre 2010, relative al recupero di talune somme percepite dal ricorrente, ex deputato al Parlamento, come rimborso di spese di viaggio e di assistenza di segreteria indebitamente corrispostegli, nonché delle note di addebito emesse dal Direttore generale della Direzione generale delle Finanze del Parlamento n. 312331, del
4 agosto 2010, e n. 315653, del 13 ottobre 2010, al pari di ogni altro atto connesso e/o presupposto, e, in subordine, domande di rinvio della causa al Segretario generale del Parlamento per un’equa rideterminazione dell’importo da recuperare,


IL TRIBUNALE (Terza Sezione),

composto da. O. Czúcz, presidente, I. Labucka (relatore) e D. Gratsias, giudici,

cancelliere: E. Coulon

ha emesso la seguente

Ordinanza

1        Il 4 giugno 2013, il Tribunale ha pronunciato la sentenza nelle cause riunite
T-431/10 e T-560/10.

2        Conformemente all’art. 84, n. 1, del regolamento di procedura, e dopo che le parti sono state messe in grado di presentare le loro motivazioni scritte, in applicazione dell’art. 84, n. 2, dello stesso regolamento, occorre rettificare un lapsus calami constatato al punto 16 di tale sentenza.

Per questi motivi,

IL TRIBUNALE (Terza Sezione)

così provvede:

Al punto 16 della sentenza, si deve leggere « Nel corso dell’udienza del
18 aprile 2012 », in luogo di « Nel corso dell’udienza del 18 aprile 2011 ».

Lussemburgo, 11 luglio 2013

Il cancelliere

 

      Il presidente

E. Coulon

 

        O. Czúcz


1 Lingua processuale: l’italiano.