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Ricorso proposto il 5 marzo 2014 – Vassiliou / Commissione e BCE

(Causa T-151/14)

Lingua processuale: l’inglese

Parti

Ricorrente: Costas Vassiliou (Kinshasa, Congo) (rappresentanti: C. Paschalides, Solicitor e A. Paschalides, avvocato)

Convenute: Banca centrale europea e Commissione europea

Conclusioni

Il ricorrente chiede che il Tribunale voglia:

condannare le convenute a risarcire il ricorrente ai sensi dell’articolo 268 TFUE.

Motivi e principali argomenti

Il ricorrente sostiene che le convenute gli hanno causato un ammanco di danaro sul suo conto in quanto, nel quadro delle condizioni collegate all’aiuto finanziario concesso il 26 aprile 2013 ai sensi dell’articolo 13 del Trattato sul Meccanismo europeo di stabilità del 2012, hanno assoggettato prematuramente i suoi depositi bancari ad uno strumento “bail-in”. Il ricorrente fa valere che le ricorrenti: a) hanno “violato in modo grave e manifesto” i loro poteri in quanto istituzioni dell’Unione ai sensi dell’articolo 136, terzo comma, TFUE; b) hanno rinunciato illegittimamente al controllo efficace delle loro funzioni in quanto istituzioni dell’Unione; c) hanno disposto la prematura introduzione di uno strumento “bail-in” su depositi presso la Bank of Cyprus e la Cyprus Popular Bank che non è stata adottata nel diritto dell’Unione; d) hanno introdotto restrizioni a movimenti di denaro che hanno impedito al titolare del conto di prelevare i propri fondi e /o di trasferirli a istituti più sicuri e e) hanno violato in tal modo i principi di certezza del diritto, uguaglianza nonché i diritti umani.