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Ricorso proposto il 18 giugno 2013 – Commissione europea / Thales développement et coopération SAS

(Causa T-326/13)

Lingua processuale: il francese

Parti

Ricorrente: Commissione europea (rappresentanti: R. Lyal e B. Conte, agenti, assistititi da N. Coutrellis, avvocato)

Convenuta: Thales développement et coopération SAS (Vélizy-Villacoublay, Francia)

Conclusioni

La ricorrente chiede che il Tribunale voglia:

ordinare alla società Thales di rimborsare integralmente le somme percepite a titolo dei contratti NEMECEL e DREAMCAR alla Commissione, ossia per il contratto NEMECEL l’importo di EUR 700 335,66, a titolo di capitale e interessi maturati, e per il contratto DREAMCAR l’importo di EUR 812 821,43, a titolo di capitale e interessi maturati;

condannare la Thales al pagamento integrale delle spese.

Motivi e principali argomenti

In seguito ad un’indagine condotta dall’Ufficio europeo per la lotta antifrode (l’OLAF), la Commissione chiede, con ricorso fondato sull’articolo 272 TFUE, che il Tribunale voglia condannare la convenuta a rimborsarle integralmente le somme percepite dalla sua ex controllata, la società SRTI (SRTI System, Industrial Process Department), diventata successivamente SODETEG (Société d’Études Techniques et d’Entreprises Générales SA) e poi THALESEC (Thales Engineering and Consulting), nell’ambito dei due contratti di ricerca denominati «NEMECEL» e «DREAMCAR».

La Commissione sostiene che le somme di cui trattasi sarebbero state percepite indebitamente in seguito a gravi irregolarità finanziarie, al non rispetto degli impegni contrattuali nonché a violazioni di norme giuridiche fondamentali. La controllata della convenuta avrebbe, segnatamente, dichiarato costi eccessivi per mezzo di sovrafatturazione di ore non prestate.