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Ricorso proposto il 16 settembre 2011 - Missir Mamachi di Lusingano e.a./Commissione

(Causa T-494/11)

Lingua processuale: l'italiano

Parti

Ricorrenti : Livio Missir Mamachi di Lusignano (Kerkhove-Avelgem, Belgio), Anne Jeanne Cécile Magdalena Maria Sintobin (Bruxelles, Belgio), Stefano Missir Mamachi di Lusignano (Shangai, Chine), Maria Letizia Missir Mamachi di Lusignano (Bruxelles, Belgio), Alessandro Missir Mamachi di Lusignano (Eredi di) (Rabat, Maroc) (rappresentanti: F. Di Gianni, R. Antonimi e G. Coppo, avvocati)

Convenuta : Commissione europea

Conclusioni

I ricorrenti chiedono che il Tribunale voglia:

condannare la Commissione al risarcimento del danno non patrimoniale da essi subito in seguito all'assassinio di Alessandro Missir Mamachi di Lusignano e della di lui consorte Ariane Lagasse de Locht;

condannare la Commissione alla corresponsione degli interessi compensatori e degli interessi di mora nel frattempo maturati;

condannare la Commissione al pagamento delle spese del giudizio.

Motivi e principali argomenti

Col primo motivo di ricorso si richiede la condanna della Commissione al risarcimento del danno non patrimoniale ingiustamente subito dai ricorrenti in seguito all'assassinio di Alessandro Missir Mamachi di Lusignano, già funzionario della Commissione, e della di lui consorte Ariane Lagasse de Locht. I ricorrenti invocano a tal fine la responsabilità extracontrattuale dell'Unione, per avere la Commissione negligentemente omesso di assicurarsi che l'appartamento messo a disposizione del funzionario assassinato e della sua famiglia fosse dotato delle appropriate ed effettive misure di sicurezza atte a garantire la loro incolumità. A supporto delle loro richieste, i ricorrenti invocano le conclusioni di cui alla sentenza del Tribunale della funzione pubblica del 12 maggio 2011, nella causa F-50/2009.

In subordine i ricorrenti invocano, in ragione delle circostanze assolutamente eccezionali del caso, la responsabilità della Commissione per il danno causato da comportamento lecito.

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