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Ricorso proposto il 19 maggio 2011 - Francia / Parlamento

(Causa C-238/11)

Lingua processuale: il francese

Parti

Ricorrente: Repubblica francese (rappresentanti: E. Belliard, G. de Bergues e A. Adam, agenti)

Convenuto: Parlamento europeo

Conclusioni della ricorrente

annullare la deliberazione del Parlamento europeo 9 marzo 2011 relativa al calendario delle sessioni del Parlamento per l'anno 2013;

condannare Parlamento europeo alle spese.

Motivi e principali argomenti

A sostegno del suo ricorso la ricorrente deduce un unico motivo, vertente, da un lato, sulla violazione del protocollo n. 6 sulle sedi delle istituzioni e di determinati organi, organismi e servizi dell'Unione europea, allegato al TUE e al TFUE, e del protocollo n. 3 sulle sedi delle istituzioni e di determinati organi, organismi e servizi dell'Unione europea, allegato al Trattato CEEA, e, dall'altro lato, sul mancato rispetto della sentenza della Corte 1° ottobre 1997, causa C-345/95, Francia / Parlamento (Racc. pag. I-5235).

Secondo il governo francese, il Parlamento europeo, nel prevedere che due delle dodici sessioni plenarie mensili che si devono tenere ogni anno a Strasburgo saranno ridotte da 4 a 2 giorni ed avranno luogo, nel 2013, durante la stessa settimana del mese di ottobre, ha cercato di aggirare la regola secondo cui le dodici sessioni plenarie mensili, ivi compresa la sessione relativa al bilancio, devono tenersi a Strasburgo. La deliberazione impugnata porta, in realtà, all'eliminazione di una delle dodici sessioni plenarie mensili che devono tenersi ogni anno a Strasburgo. In tal modo, essa avrebbe il solo obiettivo di diminuire la durata della presenza dei deputati europei presso la sede del Parlamento europeo, senza che ciò sia motivato da un'esigenza di organizzazione interna dei lavori di tale istituzione.

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