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Comunicazione sulla GU

 

Ricorso del sig. Dorian Lacombe contro il Consiglio dell'Unione europea, proposto il 28 febbraio 2005

    (causa T-116/05)

    Lingua processuale: il francese

Il 28 febbraio 2005 il sig. Dorian Lacombe, residente in Evry (Francia), rappresentato dagli avv. ti Sébastien Orlandi, Xavier Martin, Albert Coolen, Jean-Noël Louis e Etienne Marchal, con domicilio eletto in Lussemburgo, ha proposto dinanzi al Tribunale di primo grado delle Comunità europee un ricorso contro il Consiglio dell'Unione europea.

Il ricorrente chiede che il Tribunale voglia:

-    condannare il Consiglio a pagargli un indennizzo per tutte le sue prestazioni supplementari quali attestate dal suo superiore e dal Segretario generale del Consiglio, previa deduzione delle somme già corrispostegli;

-    condannare il Consiglio a versare al regime di sicurezza sociale del ricorrente i contributi a carico del datore di lavoro prescritti dalla legislazione in vigore;

-    condannare il Consiglio a pagargli l'indennità di disoccupazione alla quale egli avrebbe avuto diritto se il datore di lavoro avesse versato tempestivamente i contributi al regime di sicurezza sociale;

-    condannare il convenuto a pagargli gli interessi di mora al tasso di riferimento della Banca Centrale Europea maggiorato di due punti sull'intera somma a lui spettante in esecuzione del contratto di agente ausiliario con cui era stato assunto.

    

Motivi e principali argomenti

Il ricorrente era agente ausiliario presso il Consiglio dal 1° dicembre 2002 al 31 luglio 2003. A suo dire, il Consiglio avrebbe ridotto da 73 a 59,5 giorni il recupero al quale egli aveva diritto per le ore di lavoro prestate di sabato, di domenica, nei giorni feriali e in quelli di chiusura degli uffici, senza precisargliene le ragioni. A sostegno del suo ricorso il sig. Lacombe deduce la violazione dell'art. 57 del RAA, dell'art. 56 dello Statuto, della Comunicazione al Personale n. 88/93, nonché dell'obbligo di motivazione.

Il ricorrente sostiene, poi, che, in violazione dell'art. 70 del RAA, il Consiglio non gli avrebbe versato i contributi previsti dalla sua cassa di previdenza sociale, e chiede il risarcimento dei danni così subiti.

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