Language of document : ECLI:EU:F:2013:33

ORDINANZA DEL TRIBUNALE DELLA FUNZIONE PUBBLICA DELL’UNIONE EUROPEA (Terza Sezione)

11 marzo 2013 (*)

«Funzione pubblica – Articolo 34, paragrafi 1 e 6, del regolamento di procedura – Atto introduttivo presentato tramite telefax entro il termine di ricorso – Sottoscrizione autografa dell’avvocato diversa da quella che figura sull’originale dell’atto introduttivo inviato per posta – Tardività del ricorso – Irricevibilità manifesta»

Nella causa F‑131/12,

avente ad oggetto un ricorso proposto ai sensi dell’articolo 270 TFUE, applicabile al Trattato CEEA ai sensi dell’articolo 106 bis di quest’ultimo Trattato,

Luigi Marcuccio, ex funzionario della Commissione europea, residente in Tricase (Italia), rappresentato da G. Cipressa, avvocato,

ricorrente,

contro

Commissione europea,

convenuta,

IL TRIBUNALE DELLA FUNZIONE PUBBLICA
(Terza Sezione),

composto da S. Van Raepenbusch, presidente, I. Boruta e E. Perillo (relatore), giudici,

cancelliere: W. Hakenberg

ha emesso la seguente

Ordinanza

1        Con atto introduttivo pervenuto presso la cancelleria del Tribunale a mezzo posta in data 12 novembre 2012, il sig. Marcuccio ha proposto il presente ricorso inteso, in particolare, ad ottenere l’annullamento della decisione implicita con cui la Commissione europea ha respinto la sua domanda del 1º agosto 2011. Il deposito a mezzo posta dell’originale dell’atto introduttivo è stato preceduto dall’invio per telefax, in data 5 novembre 2012, alla cancelleria del Tribunale – che l’ha ricevuto lo stesso giorno – di un documento presentato come copia dell’originale dell’atto introduttivo depositato a mezzo posta.

 Contesto normativo

2        L’articolo 91 dello Statuto dei funzionari dell’Unione europea (in prosieguo: lo «Statuto») dispone quanto segue:

«(...)

2.      Un ricorso davanti alla Corte di giustizia è ricevibile soltanto se:

–        l’autorità che ha il potere di nomina ha ricevuto un reclamo ai sensi dell’articolo 90, paragrafo 2, nel termine ivi previsto,

–        tale reclamo è stato oggetto di una decisione esplicita o implicita di rigetto.

3.      Il ricorso di cui al paragrafo 2 deve essere presentato entro un termine di tre mesi. Tale termine decorre:

–        dal giorno della notifica della decisione presa in esito al reclamo;

–        dalla data di scadenza del termine di risposta, quando il ricorso riguardi una decisione implicita di rigetto di un reclamo presentato in applicazione dell’articolo 90, paragrafo 2; tuttavia, quando una decisione esplicita di rigetto di un reclamo interviene dopo la decisione implicita di rigetto, ma entro il termine per il ricorso davanti alla Corte di giustizia, quest’ultimo termine inizia nuovamente a decorrere dal giorno della notifica della decisione esplicita di rigetto.

(...)».

3        L’articolo 34 del regolamento di procedura del Tribunale, relativo al deposito degli atti processuali, così dispone:

«1.      L’originale di ogni atto processuale dev’essere sottoscritto dal rappresentante della parte.

(...)

6.      [L]a data in cui una copia dell’originale firmato di un atto processuale (...) perviene alla cancelleria mediante qualsiasi mezzo tecnico di comunicazione di cui dispone il Tribunale è presa in considerazione ai fini dell’osservanza dei termini processuali, purché l’originale firmato dell’atto (...) sia depositato in cancelleria entro dieci giorni dal ricevimento della copia dell’originale. (...)».

4        L’articolo 100 del regolamento di procedura, relativo al calcolo dei termini processuali, è così formulato:

«1.      I termini processuali previsti dai trattati, dallo Statuto e dal presente regolamento si computano nel modo seguente:

(...)

b)      un termine espresso in settimane, in mesi o in anni scade con lo spirare del giorno che, nell’ultima settimana, nell’ultimo mese o nell’ultimo anno, ha lo stesso nome o lo stesso numero del giorno in cui si è verificato l’evento o è stato compiuto l’atto a partire dai quali il termine dev’essere calcolato. Se in un termine espresso in mesi o in anni il giorno determinato per la sua scadenza manca nell’ultimo mese, il termine scade con lo spirare dell’ultimo giorno di detto mese;

(...)

d)      i termini comprendono i giorni festivi legali, le domeniche e i sabati;

e)      i termini non sono sospesi durante le ferie giudiziarie.

2.      Se il giorno di scadenza del termine è un sabato, una domenica o un giorno festivo legale, la scadenza è prorogata sino alla fine del successivo giorno [lavorativo].

La lista dei giorni festivi legali stabilita dalla Corte di giustizia e pubblicata nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea vale anche per il Tribunale.

3.      I termini processuali sono aumentati di un termine forfettario in ragione della distanza di dieci giorni».

 Fatti all’origine della controversia

5        Il ricorrente è stato funzionario di grado A 7 presso la direzione generale «Sviluppo» della Commissione.

6        Con decisione in data 30 maggio 2005, l’autorità che ha il potere di nomina (in prosieguo: l’«APN») ha disposto il collocamento a riposo del ricorrente a partire dal 31 maggio 2005 in applicazione dell’articolo 53 dello Statuto e gli ha concesso il beneficio di un’indennità di invalidità stabilita a norma dell’articolo 78, terzo comma, dello Statuto (in prosieguo: la «decisione del 30 maggio 2005»).

7        Con sentenza del 4 novembre 2008, Marcuccio/Commissione (F‑41/06; in prosieguo: la «sentenza iniziale»), il Tribunale ha annullato la decisione del 30 maggio 2005 per difetto di motivazione, senza esaminare gli altri motivi di ricorso e le altre censure sollevate dal ricorrente a sostegno della propria domanda di annullamento.

8        Con sentenza dell’8 giugno 2011, Commissione/Marcuccio (T‑20/09 P), il Tribunale dell’Unione europea, adito su impugnazione della Commissione, ha annullato la sentenza iniziale ed ha rinviato la causa dinanzi al Tribunale, dove è stata registrata con il numero di ruolo F‑41/06 RENV.

9        Il 1º agosto 2011 il ricorrente ha presentato una domanda, ai sensi dell’articolo 90, paragrafo 1, dello Statuto (in prosieguo: la «domanda del 1º agosto 2011»), volta ad ottenere il risarcimento del danno che egli riteneva di aver subito per effetto di varie illegittimità che sarebbero state commesse nel corso del procedimento conclusosi con la decisione del 30 maggio 2005.

10      Il 26 febbraio 2012 il ricorrente ha proposto un reclamo ai sensi dell’articolo 90, paragrafo 2, dello Statuto avverso il rigetto implicito della sua domanda del 1º agosto 2011.

11      Con nota del 15 giugno 2012, pervenuta al ricorrente il 24 luglio 2012, l’APN ha rigettato il reclamo (in prosieguo: la «decisione di rigetto del reclamo»).

12      Con sentenza del 6 novembre 2012, Marcuccio/Commissione (F‑41/06 RENV, oggetto di un’impugnazione attualmente pendente dinanzi al Tribunale dell’Unione europea, causa T‑20/13 P), il Tribunale ha respinto il ricorso del ricorrente nella causa all’origine della sentenza iniziale.

 Conclusioni del ricorrente

13      Il ricorrente conclude che il Tribunale voglia:

–        annullare la decisione implicita di rigetto della domanda del 1º agosto 2011;

–        annullare la decisione di rigetto del reclamo;

–        condannare la Commissione a risarcire il danno che egli asserisce di aver subito;

–        condannare la Commissione alle spese del procedimento.

 In diritto

 Sulla decisione del Tribunale di statuire mediante ordinanza motivata

14      Ai sensi dell’articolo 76 del regolamento di procedura, quando il ricorso è, in tutto o in parte, manifestamente irricevibile o manifestamente infondato, il Tribunale può, senza proseguire il procedimento, statuire con ordinanza motivata.

15      Nel caso di specie, il Tribunale si reputa sufficientemente edotto dai documenti prodotti dal ricorrente e decide, in applicazione della norma sopra citata, e prima ancora che il ricorso venga notificato alla parte convenuta, di statuire con ordinanza motivata senza proseguire il procedimento (ordinanza del Tribunale del 29 giugno 2010, Palou Martínez/Commissione, F‑11/10, punti 26 e 27).

 Sulla ricevibilità

16      In via preliminare, occorre ricordare che i termini di ricorso sono perentori, essendo stati istituiti al fine di garantire la chiarezza e la certezza delle situazioni giuridiche e di evitare qualsiasi discriminazione o trattamento arbitrario nell’amministrazione della giustizia. Spetta al giudice dell’Unione verificare, d’ufficio, se tali termini siano stati debitamente rispettati (sentenza della Corte dell’8 maggio 1973, Gunnella/Commissione, 33/72, punto 4; ordinanza del Tribunale dell’Unione europea del 29 novembre 2011, ENISA/CEPD, T‑345/11, punto 11 e la giurisprudenza ivi citata).

17      Pertanto, è necessario esaminare se l’odierno ricorso sia stato presentato in osservanza delle norme che stabiliscono imperativamente le modalità di presentazione degli atti processuali, nonché entro il termine all’uopo previsto.

18      A questo proposito, occorre in primo luogo ricordare come dagli articoli 19, terzo comma, e 21, primo comma, dello Statuto della Corte di giustizia dell’Unione europea risulti che ogni ricorrente deve farsi rappresentare da una persona abilitata a tale scopo e che, di conseguenza, i giudici dell’Unione possono essere validamente aditi soltanto mediante un atto introduttivo sottoscritto da quest’ultima. A norma dell’articolo 7, paragrafo 1, dell’allegato I del medesimo Statuto della Corte di giustizia, le disposizioni sopra citate sono applicabili anche al procedimento dinanzi al Tribunale. Orbene, nessuna deroga o eccezione a tale obbligo è prevista dallo Statuto della Corte di giustizia o dal regolamento di procedura del Tribunale (v., in tal senso, ordinanza della Corte del 5 dicembre 1996, Lopes/Corte di giustizia, C‑174/96 P, punto 8 e la giurisprudenza ivi citata).

19      Infatti, l’obbligo di sottoscrizione autografa da parte del rappresentante del ricorrente garantisce, in un intento di certezza del diritto, l’autenticità dell’atto introduttivo ed esclude il rischio che tale atto non sia opera dell’avvocato o del consulente a ciò abilitato. Così quest’ultimo, in quanto ausiliario della giustizia, adempie il ruolo essenziale che gli conferiscono lo Statuto della Corte di giustizia ed il regolamento di procedura, permettendo, attraverso l’esercizio del suo ministero, l’accesso del ricorrente al Tribunale (v., in tal senso, sentenza del Tribunale di primo grado del 23 maggio 2007, Parlamento/Eistrup, T‑223/06 P, punto 50). Tale obbligo deve pertanto essere considerato come un requisito di forma sostanziale, da applicarsi rigorosamente, e la cui inosservanza comporta l’irricevibilità del ricorso (v., in tal senso, sentenza Parlamento/Eistrup, cit., punti 51 e 52).

20      D’altronde, è proprio l’importanza fondamentale del ruolo dell’avvocato quale ausiliario della giustizia nei procedimenti giurisdizionali il motivo per cui l’articolo 34, paragrafo 1, del regolamento di procedura esige che l’originale di ogni atto processuale venga sottoscritto dal rappresentante della parte.

21      Ne consegue che, ai fini del deposito dell’originale di qualsiasi atto processuale entro i termini prescritti, l’articolo 34 del regolamento di procedura non consente al rappresentante della parte interessata di apporre due sottoscrizioni autografe distinte, ancorché autentiche, l’una sul documento trasmesso per telefax alla cancelleria del Tribunale e l’altra sull’originale che verrà trasmesso a mezzo posta o consegnato a mani proprie a tale cancelleria. Infatti, qualora il rappresentante di una parte si avvalga della facilitazione concessagli dall’articolo 34, paragrafo 6, del regolamento di procedura, di inviare entro i termini applicabili «una copia dell’originale firmato di un atto processuale (...) mediante qualsiasi mezzo tecnico di comunicazione di cui dispone il Tribunale», tale possibilità è subordinata alla condizione, sine qua non, che questo medesimo «originale firmato dell’atto (...) sia depositato in cancelleria entro dieci giorni dal ricevimento della copia dell’originale», là dove l’aggettivo «firmato» non può che riferirsi all’originale dell’atto introduttivo e non alla copia dell’originale di tale atto.

22      Date queste premesse, qualora risulti che l’originale dell’atto materialmente depositato in cancelleria nei dieci giorni successivi alla sua trasmissione in copia mediante un apparecchio telefax presso il Tribunale non reca una sottoscrizione identica a quella che figura su tale documento trasmesso via fax, occorre constatare che alla cancelleria del Tribunale sono pervenuti due atti processuali distinti, ciascuno munito di una sottoscrizione propria, quand’anche entrambe siano state apposte dalla medesima persona. Poiché la trasmissione del testo inviato per telefax non soddisfa i requisiti di certezza del diritto dettati dall’articolo 34 del regolamento di procedura, la data di trasmissione del documento inviato a mezzo telefax non può essere presa in considerazione ai fini del rispetto del termine di ricorso (v., in tal senso, sentenza della Corte del 22 settembre 2011, Bell & Ross BV/UAMI, C‑426/10 P, punti 37‑43).

23      Bisogna altresì aggiungere che il termine di ricorso è fissato dall’articolo 91, paragrafo 3, dello Statuto, al quale il regolamento di procedura del Tribunale non può derogare. Di conseguenza, occorre che l’originale del ricorso sia redatto al più tardi allo scadere di tale termine. In tale ottica, l’invio per telefax non è soltanto una modalità di trasmissione, ma permette anche di dimostrare che l’originale del ricorso pervenuto nella cancelleria del Tribunale fuori termine era stato già redatto entro il termine di ricorso.

24      Nel caso di specie, occorre osservare che il documento presentato come la copia dell’originale dell’atto introduttivo inviato per posta è stato trasmesso alla cancelleria del Tribunale a mezzo telefax il 5 novembre 2012. Il 12 novembre 2012 la cancelleria del Tribunale ha ricevuto per posta l’originale dell’atto introduttivo, il cui testo però si differenzia da quello del documento ricevuto per telefax il 5 novembre 2012, almeno per quanto riguarda la sottoscrizione dell’avvocato. Risulta infatti dall’esame del documento trasmesso per telefax il 5 novembre 2012 che la sottoscrizione dell’avvocato del ricorrente che ivi figura, anche supponendola autografa, è chiaramente diversa da quella che compare sull’originale dell’atto introduttivo pervenuto per posta nella cancelleria del Tribunale il 12 novembre 2012. Date tali circostanze, occorre constatare che il documento pervenuto nella cancelleria del Tribunale per telefax il 5 novembre 2012 e presentato dal ricorrente come la copia dell’originale dell’atto introduttivo trasmesso per posta il 12 novembre successivo non è una riproduzione dell’originale dell’atto introduttivo. Ne consegue che la data di ricevimento, da parte della cancelleria del Tribunale, del documento trasmesso per telefax non può essere presa in considerazione per valutare se il termine di ricorso, previsto dall’articolo 91, paragrafo 3, dello Statuto, sia stato rispettato.

25      Occorre infine notare come le condizioni indicate ai punti 21 e 22 della presente ordinanza vengano riprese altresì nelle istruzioni pratiche alle parti sul procedimento giurisdizionale dinanzi al Tribunale dell’11 luglio 2012, pubblicate nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea (GU L 260, pag. 6), applicabili al momento della proposizione del ricorso. In particolare, il punto 39 di tali istruzioni precisa quanto segue:

«L’originale firmato di ciascun atto processuale è spedito senza indugio, subito dopo l’invio tramite fax, senza apportarvi correzioni o modifiche. In caso di divergenza tra l’originale firmato e la copia precedentemente depositata, solo la data del deposito dell’originale firmato è presa in considerazione ai fini dell’osservanza dei termini processuali».

26      Di conseguenza, per decidere sulla ricevibilità del presente ricorso, occorre verificare se l’originale firmato dell’atto introduttivo sia stato depositato presso la cancelleria del Tribunale entro il termine di ricorso, termine che, a norma dell’articolo 91 dello Statuto, deve nella specie essere calcolato a partire dal giorno della notifica della decisione di rigetto del reclamo.

27      La decisione di rigetto del reclamo è pervenuta al ricorrente il 24 luglio 2012. Pertanto, il termine per presentare un ricorso, che è di tre mesi, aumentato del termine di dieci giorni in ragione della distanza, con decorrenza dal 24 luglio 2012, è scaduto lunedì 5 novembre 2012.

28      Poiché l’originale dell’atto introduttivo è stato depositato nella cancelleria del Tribunale il 12 novembre 2012, ossia dopo la scadenza del termine di ricorso, ne consegue che il presente ricorso deve essere considerato tardivo.

29      Pertanto, il ricorso deve essere dichiarato manifestamente irricevibile.

 Sulle spese

30      Ai sensi dell’articolo 87, paragrafo 1, del regolamento di procedura, fatte salve le altre disposizioni del capo VIII del titolo II di tale regolamento, la parte soccombente è condannata alle spese se ne è stata fatta domanda. Ai sensi del paragrafo 2 dell’articolo sopra citato, il Tribunale può decidere, per ragioni di equità, che una parte soccombente sia condannata solo parzialmente alle spese, o addirittura che non debba essere condannata a tale titolo.

31      Poiché la presente ordinanza è stata adottata prima della notifica dell’atto introduttivo alla parte convenuta e prima che quest’ultima potesse sostenere delle spese, occorre decidere che il ricorrente sopporterà le proprie spese, a norma dell’articolo 89, paragrafo 3, del regolamento di procedura.

Per questi motivi,

IL TRIBUNALE DELLA FUNZIONE PUBBLICA
(Terza Sezione)

così provvede:

1)      Il ricorso è respinto perché manifestamente irricevibile.

2)      Il sig. Marcuccio sopporterà le proprie spese.

Lussemburgo, 11 marzo 2013.

Il cancelliere

 

       Il presidente

W. Hakenberg

 

      S. Van Raepenbusch


* Lingua processuale: l’italiano.