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Comunicazione sulla GU

 

Ricorso del sig. Dominique Albert-Bousquet unitamente ad altre 142 persone contro Commissione delle Comunità europee, proposto il 14 marzo 2005.

(Causa T-130/05)

Lingua processuale: il francese

Il 14 marzo 2005, il sig. Dominique Albert-Bousquet, residente in Bruxelles (Belgio), unitamente ad altri 142 dipendenti, tutti rappresentati dagli avv. Sébastien Orlandi, Xavier Martin, Albert Coolen, Jean-Noël Louis e Etienne Marchal, con domicilio eletto a Lussemburgo, hanno proposto dinanzi al Tribunale di primo grado delle Comunità europee un ricorso contro la Commissione delle Comunità europee.

I ricorrenti concludono che il Tribunale voglia:

-    annullare le decisioni di nomina in ruolo dei ricorrenti nella parte in cui il relativo grado di assunzione è stato fissato ai sensi dell'art. 12 dell'allegato XIII dello Statuto,

-    condannare la Commissione alle spese.

Motivi e principali argomenti:

I ricorrenti nella specie, assunti tutti successivamente al 1° maggio 2004 quali vincitori di concorsi il cui bando era stato pubblicato anteriormente a tale data, si oppongono alla pretesa discriminazione risultante dal fatto che il loro inquadramento, ai sensi dell'art. 12 dell'allegato XIII del regolamento (CE, Euratom) n. 723/2004, recante modifica dello Statuto dei dipendenti, differisce da quello dei vincitori dei medesimi concorsi, assunti anteriormente all'entrata in vigore della detta modifica dello Statuto.

A sostegno della loro domanda i ricorrenti deducono quanto segue:

-    violazione del principio di parità di trattamento,

-    violazione degli artt. 31, n. 1, e 29, n. 1, dello Statuto,

-    violazione dell'art. 5, n. 5, dello Statuto,

-    violazione del principio del legittimo affidamento.

I ricorrenti ritengono, a tal riguardo, che dalla giurisprudenza comunitaria risulterebbe che i vincitori di uno stesso concorso si trovano in una situazione analoga e devono quindi beneficiare dello stesso trattamento. Essi hanno inoltre presentato la loro candidatura al fine di essere assunti per i posti vacanti indicati nei relativi bandi di concorso e potevano quindi nutrire una ragionevole aspettativa di essere assunti per i posti e con il grado indicati nei rispettivi bandi di concorso.

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