Ricorso proposto il 21 giugno 2011 - Morelli v UAMI Associazione Nazionale Circolo del Popolo della Libertà (PARTITO DELLA LIBERTA')
(Causa T-321/11)
Lingua in cui è stato redatto il ricorso: l'italiano
Parti
Ricorrente : Raffaello Morelli (Livorno, Italia) (rappresentante : G. Frenelli, avvocato)
Convenuto: Ufficio per l'armonizzazione nel mercato interno (marchi, disegni e modelli)
Controinteressato dinanzi alla commissione di ricorso : Associazione Nazionale Circolo del Popolo della Libertà (Milano, Italia)
Conclusioni
La ricorrente chiede che il Tribunale voglia:
Annullare la decisione della Prima Commissione di Ricorso del 17 marzo 2011 e quella della Divisione di Opposizione del 14 maggio 2010
Dichiarare che l'opposizione della ricorrente contro la domanda di registrazione del marchio n. 5.890.009 è accolta e rigettare la domanda per tale marchio
Condannare l'Associazione Nazionale del Popolo della Libertà alla rifusione delle spese
Motivi e principali argomenti
Richiedente il marchio comunitario: L'Associazione Nazionale Circolo della Libertà
Marchio comunitario di cui trattasi: Marchio denominativo "PARTITO DELLA LIBERTA' "(domanda di marchio comunitario n. 5.890.009), per dei prodotti e servizi nelle classi 9, 14, 16, 24, 25, 35, 36, 48, 41, 42 e 45
Titolare del marchio o del segno su cui si fonda l'opposizione: Raffaello Morelli
Marchio e segno su cui si fonda l'opposizione: Nome a dominio "partitodellaliberta.it", assegnato dall'Autorità proposta all'assegnazione dei domini "it" in data 9 agosto 2004 a Raffaello Morelli, che gli opponenti asserivano essere stato utilizzato nella normale prassi commerciale per prodotti e servizi nelle classi 16, 35, 38, 41 e 45
Decisione della divisione d'opposizione: Rigetto dell'opposizione
Decisione della commissione di ricorso: Rigetto del ricorso
Motivi dedotti: Errata applicazione dell'art. 8, n. 4, del Regolamento n. 207/2009, sul marchio comunitario, errata valutazione del concetto di "uso nella normale prassi commerciale" con riferimento ad un nome utilizzato in campo politico ed erronea valutazione della documentazione comprovante l'utilizzazione commerciale del segno anteriore.
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