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Comunicazione sulla GU

 

Ricorso di Jean Dehon contro Parlamento europeo, proposto il 14 febbraio 2005

(Causa T-95/05)

Lingua processuale: il francese

Il 14 febbraio 2005, il sig. Jean Dehon, residente in Hagen (Lussemburgo), rappresentato dai sigg. Sébastien Orlandi, Xavier Martin M., Albert Coolen, Jean-Noël Louis e Etienne Marchal, avocats, con domicilio eletto in Lussemburgo, ha proposto dinanzi al Tribunale di primo grado delle Comunità europee un ricorso contro il Parlamento europeo.

Il ricorrente chiede che il Tribunale voglia:

annullare la decisione del Parlamento europeo 29 aprile 2004 di nomina di un'altra persona al posto di capo divisione aggiunto della traduzione francese,

condannare il convenuto alle spese.

Motivi e principali argomenti

Il ricorrente nella presente causa si oppone al rifiuto dell'AIPN di accettare la sua candidatura al posto di capo divisione aggiunto della traduzione francese. Il candidato prescelto è stato nominato in seguito alla pubblicazione dell'avviso di concorso interno LA/113 (avviso di posto vacante n. 9192).

A sostegno delle sue conclusioni, egli adduce la violazione dell'art. 233 del Trattato CE, la violazione dell'art. 29, n. 1, dello Statuto, la violazione del principio di vocazione alla carriera, nonché la violazione dell'obbligo di motivazione.

Egli fa valere, in concreto, quanto segue:

la nomina controversa è intervenuta senza che fosse esaminata la candidatura del ricorrente;

l'ordine di priorità tra le diverse procedure di assegnazione dei posti, come previsto dall'art. 29 dello Statuto, non sarebbe stato rispettato;

l'assenza di decisione in merito alla candidatura del ricorrente ai sensi della procedura di promozione/trasferimento sarebbe tanto più grave che il procedimento di assegnazione del posto di cui si tratta sarebbe già stata oggetto di una sentenza di annullamento del 15 novembre 2000 (causa T-261/99, Dehon/Parlamento). Orbene, l'esecuzione di tale sentenza comporterebbe il ripristino della situazione preesistente al verificarsi delle circostanze censurate dal giudice.

        

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