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Ricorso proposto il 7 luglio 2021 – KN/Parlamento

(Causa T-401/21)

Lingua processuale: il francese

Parti

Ricorrente: KN (rappresentanti: M. Casado García-Hirschfeld e M. Aboudi, avvocati)

Convenuto: Parlamento europeo

Conclusioni

Il ricorrente chiede che il Tribunale voglia:

dichiarare ricevibile il presente ricorso;

disporre l’annullamento della decisione impugnata;

disporre il risarcimento del danno morale stimato, ex aequo et bono, in EUR 100 000;

condannare il convenuto alla totalità delle spese.

Motivi e principali argomenti

A sostegno del ricorso avverso la decisione del Parlamento europeo, del 28 aprile 2021, sul discarico per l’esecuzione del bilancio generale dell’Unione europea per l’esercizio 2019, sezione VI – Comitato economico e sociale europeo [2020/2145(DEC)], e avverso la risoluzione del Parlamento europeo, del 29 aprile 2021, recante le osservazioni che costituiscono parte integrante della decisione summenzionata, il ricorrente deduce due motivi.

Primo motivo, vertente sulla violazione dell’articolo 16, paragrafo 1, TFUE, degli articoli 1 e 8 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea, degli articoli 4 e 5 del regolamento 2018/1725 1 , nonché sulla violazione del principio di riservatezza dei procedimenti disciplinari e delle informazioni giudiziarie e dell’articolo 10 del regolamento n. 883/2013 2 .

Secondo motivo, vertente sulla violazione del diritto alla presunzione di innocenza, del principio di buona amministrazione e del principio di proporzionalità.

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1 Regolamento (UE) 2018/1725 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 23 ottobre 2018, sulla tutela delle persone fisiche in relazione al trattamento dei dati personali da parte delle istituzioni, degli organi e degli organismi dell’Unione e sulla libera circolazione di tali dati, e che abroga il regolamento (CE) n. 45/2001 e la decisione n. 1247/2002/CE (GU 2018, L 295, pag. 39).

2 Regolamento (UE, Euratom) n. 883/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, dell’11 settembre 2013, relativo alle indagini svolte dall’Ufficio europeo per la lotta antifrode (OLAF) e che abroga il regolamento (CE) n. 1073/1999 del Parlamento europeo e del Consiglio e il regolamento (Euratom) n. 1074/1999 del Consiglio (GU 2013, L 248, pag. 1).