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Comunicazione sulla GU

 

Ricorso della società Stardust Marine S.A. contro Commissione delle Comunità europee, presentato il 13 agosto 2004

(Causa T-344/04)

Lingua processuale: il francese

Il 13 agosto 2004, la società Stardust Marine S.A., con sede in Parigi, rappresentata dall'avv. Bernard Vatier, avocat, ha proposto dinanzi al Tribunale di primo delle Comunità europee un ricorso con la Commissione delle Comunità europee.

La ricorrente conclude che il Tribunale voglia:

dichiarare che la decisione della Commissione 8 settembre 1999, 2000/513/CE, con cui lo Stato francese è stato condannato a procedere al recupero presso la società Stardust del preteso aiuto di Stato in ragione di 600 milioni di franchi francesi, è viziata da illegittimità e che tale illegittimità è idonea a far sorgere la responsabilità della Commissione ai sensi dell'art. 288 CE;

conseguentemente, condannare la Commissione europea a versare alla società Stardust la somma di EUR 16 635 569,73 a titolo del risarcimento del danno, oltre interessi di legge a decorrere dalla di proposizione del presente ricorso;

dichiarare l'emananda decisione provvisoriamente esecutiva;

condannare la Commissione a tutte le spese del giudizio.

Motivi e principali argomenti:

A sostegno del ricorso la ricorrente deduce che l'illegittimità della decisione 200/513/CE non può essere contestata, atteso che tale decisione è stata già annullata dalla Corte di giustizia CE con sentenza 16 maggio 2002 (causa C-482/99). Secondo la ricorrente, tale illegittimità sarebbe sufficiente a far sorgere la responsabilità extracontrattuale della Commissione ai sensi dell'art. 288 CE. La ricorrente fa parimenti valere che, anche ammesso che la decisione di cui trattasi costituisca un atto normativo contenente misure di politica economica, la Commissione, emanando una decisione recante pregiudizio alla ricorrente e priva di fondamento in diritto e in fatto, ha violato una norma superiore di diritto posta a tutela dei singoli. Conseguentemente, secondo il ragionamento della ricorrente, la Commissione è tenuta a risarcirle il danno subito.

Per quanto atteso al preteso danno subito, la Stardust deduce di essere stata oggetto di liquidazione giudiziaria disposta con decisione del Tribunal de Commerce di Parigi. Secondo la ricorrente, lo stato d'insolvenza che ha condotto a tale decisione sarebbe conseguenza diretta del debito risultante dalla decisione della Commissione. Il pregiudizio subito corrisponderebbe all'importo dell'insufficienza dell'attivo della società Stardust.

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