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Comunicazione sulla GU

 

SEQ CHAPTER \h \r 1Ricorso della sig. ra Monika Luxem contro la Commissione delle Comunità europee, presentato il 15 luglio 2004

(Causa T-306/04)

Lingua processuale: il francese

Il 15 luglio 2004, la sig. ra Monika Luxem, residente a Bruxelles, rappresentata dagli avv.ti Sébastien Orlandi, Albert Coolen, Jean-Noël Louis e Etienne Marchal, con domicilio eletto a Lussemburgo, ha proposto dinanzi al Tribunale di primo grado delle Comunità europee un ricorso contro la Commissione delle Comunità europee.

La ricorrente conclude che il Tribunale voglia:

-    Annullare la decisione della Commissione di non nominarla funzionaria delle Comunità europee, di non destinarla alla DG DEV/A. 2 al posto dichiarato vacante con rif. COM/2002/6022/F e di negarle la destinazione a qualsiasi altro posto corrispondente alle sue attitudini ed al suo profilo professionale;

-    Condannare la convenuta alle spese.

Motivi e principali argomenti

La ricorrente ha presentato la propria candidatura al concorso generale COM/A/6/01 per l'assunzione di amministratori nel settore delle relazioni estere e della gestione degli aiuti. Nell'atto di candidatura, essa indicava di aver conseguito un titolo di studio tedesco a seguito di un corso di studi della durata di tre anni. Dopo aver superato il concorso, ha presentato la propria candidatura per un posto vacante alla Commissione. Con lettera 30 luglio 2003, la Commissione l'ha informata che, in considerazione del titolo di studio della ricorrente, si trovava nell'impossibilità di accogliere la sua candidatura. Secondo la Commissione, solamente un titolo di studio tedesco conseguito dopo un corso di studi di quattro anni soddisferebbe i requisiti di ammissione al concorso che prevede che i titoli di studio richiesti debbano consentire l'accesso a studi di dottorato.

A sostegno del proprio ricorso di annullamento di questa decisione, la ricorrente fa valere la violazione del principio di certezza del diritto, l'illegittimità della revoca di una decisione che aveva fatto sorgere diritti soggettivi, la violazione del bando di concorso di cui trattasi, nonché un errore manifesto di valutazione.

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