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I PRODOTTI DIFETTOSI

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La Corte ha avuto anche l'occasione di precisare quali diritti hanno i consumatori che lamentino che il prodotto che è stato loro consegnato ha un difetto di conformità.

Nel 2015, la Corte ha ribadito che i difetti di conformità che si manifestano entro sei mesi dalla consegna del bene si presumono esistenti già al momento della consegna. Di conseguenza, se è vero che il consumatore deve provare l'esistenza del difetto e il suo manifestarsi entro il termine di sei mesi, egli non è tenuto a provarne la causa né a dimostrare che la sua origine è imputabile al venditore (sentenza del 4 giugno 2015, Froukje Faber, C-497/13).

In caso di sostituzione di un prodotto difettoso, il consumatore non deve versare un rimborso al venditore per l'uso che ne ha fatto (sentenza del 17 aprile 2008, Quelle, C-404/06). Inoltre, il venditore è obbligato o a rimuovere esso stesso il bene difettoso e ad installare il bene sostitutivo, oppure a sostenere le spese necessarie per tali operazioni (sentenza del 16 giugno 2011, Gebr. Weber e Putz, C-65/09 e C-87/09).

Infine, in mancanza di consenso scientifico, il difetto di un vaccino e il nesso di causalità tra il medesimo e una malattia possono essere provati con un complesso di indizi gravi, precisi e concordanti, come la prossimità temporale tra la somministrazione del vaccino e l'insorgenza di una malattia, l'assenza di precedenti medici personali e familiari della persona vaccinata e l'esistenza di un numero significativo di casi repertoriati (sentenza del 21 giugno 2017, W e a., C-621/15).

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