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In varie occasioni, la Corte ha dovuto dirimere controversie che, in sostanza, riguardavano lo sport e, in particolare, il diritto all'informazione e l'accessibilità delle trasmissioni nel settore delle competizioni sportive. Sin dal 1995 la Corte ha dichiarato che i calciatori sono lavoratori che possono, quindi, liberamente vincolarsi a una società di loro scelta alla scadenza del loro contratto, senza che alla loro nuova società possa essere richiesta un’indennità di qualunque tipo. È a partire da tale sentenza che le società calcistiche possono schierare nel campionato nazionale una squadra in cui nessun giocatore possiede la cittadinanza del paese in cui si svolge il campionato (sentenza del 15 dicembre 1995, Bosman, C-415/93). La Corte ha peraltro confermato, nel 2013, che gli Stati membri possono imporre la trasmissione in libero accesso delle partite di calcio del campionato del mondo e dell’EURO (sentenza del 18 luglio 2013, UEFA e FIFA/Commissione, C-201/11 e altre). Sempre nel 2013, la Corte ha dichiarato che le autorità possono limitare i costi di ritrasmissione di brevi estratti di incontri di calcio, in modo che i canali televisivi possano realizzare brevi estratti di cronaca a minor costo (sentenza del 22 gennaio 2013, Sky Österreich, C-283/11). |
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