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Più volte la Corte ha avuto occasione di precisare la sua giurisprudenza sui voli che abbiano subito un ritardo di tre ore o più. Essa ha dovuto spiegare, in particolare, le modalità di calcolo del ritardo nonché l'incidenza delle coincidenze sui ritardi. La Corte ha rilevato, nel 2014, che l'orario di arrivo effettivo del volo corrisponde al momento in cui si apre almeno un portellone dell'aereo. Infatti, è solo nel momento in cui i passeggeri sono autorizzati a lasciare il velivolo che questi ultimi possono riprendere le loro attività abituali senza restrizioni (sentenza del 4 settembre 2014, Germanwings, C-452/13). Essa ha inoltre precisato che, quando il ritardo di un volo è dovuto, nel contempo, a circostanze eccezionali e ad altre circostanze imputabili alla compagnia aerea, si doveva dedurre il tempo del ritardo dovuto alla circostanza eccezionale dal tempo totale di ritardo all'arrivo. Se, in seguito a tale deduzione, il ritardo del volo all'arrivo è pari o superiore a tre ore, i passeggeri hanno diritto a una compensazione pecuniaria (sentenza del 4 maggio 2017, Pešková e Peška, C-315/15). |
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