Guardando al futuro

 
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Nel 2004, dieci nuovi Stati membri hanno aderito all’Unione europea. La Repubblica ceca, l’Estonia, Cipro, la Lettonia, la Lituania, l’Ungheria, Malta, la Polonia, la Slovacchia e la Slovenia hanno testimoniato la loro fiducia nella costruzione europea. Due decenni dopo, a fianco di questi Stati membri, celebreremo il 20º anniversario della loro adesione. Il più grande allargamento che l’Unione abbia mai visto, sia in termini di popolazione che di numero di paesi, ha aperto i nostri orizzonti. Esso ha dato un nuovo volto allo spazio giuridico comune dell’Unione, arricchito da una nuova diversità culturale e intellettuale. Si è trattato di una sfida importante per l’Unione, tenuto conto del grado di integrazione da essa raggiunto nel 2004, da un lato, e della varietà economica, storica e linguistica di cui i dieci nuovi Stati membri erano portatori, dall’altro. Questa adesione ha richiesto da parte loro un grande sforzo e una determinazione incrollabile al fine di attuare le riforme politiche, economiche e giuridiche necessarie. Per la Corte, l’accoglienza simultanea dei dieci Stati membri ha generato cambiamenti profondi e duraturi nelle modalità di lavoro.

Per celebrare l’anniversario di questo importante evento, la Corte organizza nel maggio 2024 un convegno dal titolo «La Corte celebra i 20 anni dall’adesione di 10 Stati all’Unione europea: un nuovo momento costituzionale per l’Europa», con l’obiettivo di valutare gli insegnamenti tratti dall’allargamento e dal rafforzamento dell’integrazione europea. Il convegno verterà sull’impatto dell’allargamento del 2004, da un punto di vista sia politico e giuridico che economico, e ciò tanto per l’Unione stessa quanto per i dieci nuovi Stati membri. In particolare, il convegno si concentrerà sul contributo dei dieci nuovi Stati membri allo sviluppo dell’Unione come «unione di valori», fondata su valori comuni quali la democrazia, lo Stato di diritto, i diritti fondamentali e il rispetto delle minoranze.

Inoltre, il 2024 sarà l’anno in cui verrà attuato l’accordo politico raggiunto nel 2023 sul trasferimento parziale della competenza pregiudiziale della Corte di giustizia al Tribunale. Tale attuazione comporterà, in particolare, la modifica dei regolamenti di procedura della Corte di giustizia e del Tribunale, nonché vari adattamenti nei metodi di lavoro dei due organi giurisdizionali e nel funzionamento quotidiano dell’istituzione, come l’adeguamento dei sistemi informatici.

Inoltre, nel proseguire con la sua trasformazione digitale, l’istituzione si adatta alle nuove sfide e opportunità che si presenteranno, essenzialmente nei settori dell’intelligenza artificiale e della sicurezza informatica. Si stanno sviluppando ed esplorando nuovi strumenti, in particolare quelli basati sulle tecniche di intelligenza artificiale, con l’obiettivo di assistere i due organi giurisdizionali nello svolgimento della loro missione e ottimizzare in tal modo i processi giudiziari. L’utilizzo di questi strumenti deve garantire la gestione dei dati e rispettare i diritti fondamentali e i principi etici. Inoltre, il regolamento n. 2023/2841, che mira a garantire un livello comune elevato di cibersicurezza in tutte le istituzioni dell’Unione, ha un impatto diretto sulla Corte e comporta, in particolare, l’attuazione di un quadro interno per la gestione dei rischi di cibersicurezza, nonché la valutazione regolare dell’efficacia di tali misure, tenendo conto dell’evoluzione dei rischi.

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