Un’amministrazione al servizio della giustizia

A | Introduzione del cancelliere
B | Eventi centrali dell’anno
C | Rapporti con il pubblico

 
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A | Introduzione del cancelliere

Nel corso del 2023, la Corte ha perseguito con determinazione un percorso di trasformazione, non solo per prepararsi alle sfide future, ma anche per cogliere tutte le opportunità che si prospettano.

Alfredo Calot Escobar

Cancelliere della Corte di giustizia


Il Cancelliere della Corte di giustizia, segretario generale dell’istituzione, dirige i servizi amministrativi, sotto l’autorità del presidente.


Nel corso del 2023, la Corte ha perseguito con determinazione un percorso di trasformazione, non solo per prepararsi alle sfide future, ma anche per cogliere tutte le opportunità che si prospettano.

Sul piano giurisdizionale, nel corso dell’anno ha avuto luogo la procedura legislativa relativa al trasferimento parziale delle decisioni pregiudiziali al Tribunale e in dicembre è stato concluso l’accordo politico. Parallelamente, abbiamo lavorato attivamente per garantire un’attuazione armoniosa e agevole della riforma quando sarà il momento. Si tratterà di un momento cruciale nella storia del nostro dialogo con i tribunali nazionali e di un passo importante nei nostri sforzi per rafforzare ulteriormente l’efficienza del lavoro giudiziario all’interno della Corte.

Parallelamente ai preparativi per il trasferimento, la Corte si è concentrata sull’integrazione efficiente e ordinata delle nuove tecnologie. Nel quadro di questo processo, siamo diventati la prima istituzione dell’Unione a elaborare una strategia di integrazione dell’intelligenza artificiale, che ha incluso in particolare l’istituzione di un comitato di gestione dell’IA, incaricato di sorvegliare gli aspetti etici dell’uso dell’IA (AI Management Board) all’interno dell’istituzione e di definire limiti chiari per la sua applicazione. Il comitato di gestione, composto da membri della Corte di giustizia e del Tribunale, garantisce che le scelte tecnologiche operate dall’istituzione per integrare gli strumenti basati sull’IA siano nel contempo etiche e conformi ai principi della Corte. Per promuovere una cultura dell’uso responsabile e sicuro degli strumenti di IA, uno dei primi passi compiuti dal consiglio di gestione è stata la pubblicazione di orientamenti per il personale sull’uso dell’IA.

Inoltre, strumenti di IA sono pronti per essere integrati nel nostro futuro sistema automatico di gestione dei fascicoli. Ciò non solo consentirà all’istituzione di sfruttare al meglio le tecnologie più avanzate, ma getterà anche le basi per la creazione di un sistema orizzontale e completamente integrato, progettato per razionalizzare i nostri flussi di lavoro e automatizzare un’ampia gamma di azioni ripetitive. Questo approccio olistico sosterrà, svilupperà e utilizzerà ulteriormente la notevole diversità delle competenze del nostro personale, consentendoci di dedicare più tempo a compiti intellettualmente stimolanti e apportanti valore aggiunto.

Tuttavia, l’anno trascorso non è stato incentrato esclusivamente sulla creazione delle basi per il futuro, ma ha anche dimostrato il nostro impegno a sostenere i valori su cui è stata fondata la Corte. Uno di questi valori, radicato nella nostra istituzione sin dalla sua creazione, è quello della diversità delle culture, delle lingue e delle tradizioni giuridiche.

Concepito per celebrare il vibrante mosaico linguistico della nostra istituzione, il Giardino del multilinguismo è oramai un simbolo dell’impegno della Corte in materia di diversità e di uguaglianza. Tuttavia, la condicio sine qua non per raggiungere tale diversità è la capacità dell’istituzione di attrarre talenti da tutti gli Stati membri.

A tal fine, sono state condotte con grande determinazione nel 2023, discussioni a livello interistituzionale, incentrate sull’aumento della capacità di attrazione di Lussemburgo come luogo di lavoro. In tale contesto, il Collegio dei segretari generali e capi dell’amministrazione delle istituzioni e degli organi dell’UE con sede a Lussemburgo ha adottato una serie di misure pragmatiche volte a promuovere Lussemburgo come luogo di lavoro, ad agevolare l’integrazione dei nuovi arrivati e dei tirocinanti e a rimuovere gli ostacoli che possono dissuadere i cittadini di tutti gli Stati membri dall’entrare a far parte delle istituzioni dell’Unione stabilite nel Granducato.

Nel suo costante sforzo di raggiungere un’equa rappresentanza geografica, la Corte ha deciso di avviare progetti pilota per sensibilizzare riguardo all’importanza dell’equilibrio geografico e per promuovere le carriere direttamente negli Stati membri. Un esempio eccellente al riguardo è stata la visita in Lettonia, in cui una delegazione di Membri e di alti dirigenti ha avuto colloqui proficui con rappresentanti, tra gli altri, del potere giudiziario, del governo, del mondo accademico e dei media. L’obiettivo era presentare i compiti della Corte, promuovere prospettive di carriera e incoraggiare una formazione giuridica e linguistica pertinente per il lavoro della nostra istituzione.

L’anno 2023 è stato quindi caratterizzato da una forte adesione all’impegno della Corte nei confronti del servizio pubblico e, al contempo, da un ripensamento del nostro potenziale. Abbiamo intrapreso un cammino per ridefinire non solo il nostro modo di operare, ma anche il modo in cui immaginiamo il nostro futuro. Un futuro in cui la nostra istituzione non solo si adatta al cambiamento, ma lo guida, con lo stesso spirito di eccellenza, diversità, progresso e dedizione che ci ha sempre contraddistinto.

B | Eventi centrali dell’anno

La Corte di giustizia dell’Unione europea celebra il multilinguismo

Sancito dai Trattati, il multilinguismo è un valore essenziale del progetto europeo. Esso è infatti il requisito indispensabile alla trasparenza dell’attività delle istituzioni dell’Unione e all’applicabilità del diritto europeo, e un segno di profondo rispetto per le identità e le culture nazionali.

Parte integrante dei procedimenti dinanzi alla Corte di giustizia dell’Unione europea, il multilinguismo risponde ad imperativi democratici garantendo pari accesso al giudice dell’Unione e rendendo la giurisprudenza accessibile a tutti i cittadini europei. Il servizio linguistico dell’istituzione garantisce la traduzione dei documenti e l’interpretazione delle udienze, consentendo così alla Corte di lavorare nelle 24 lingue ufficiali dell’Unione e di gestire quotidianamente fino a 552 combinazioni linguistiche. Questo regime linguistico di multilinguismo integrale non ha equivalenti in nessun altro organo giurisdizionale al mondo. La sua attuazione è una sfida operativa continua, che può essere vinta solo attraverso una gestione rigorosa ed efficace delle risorse umane e tecniche che essa comporta.

Alcuni anni fa, la Corte ha intrapreso un’ampia riflessione per spiegare e promuovere il multilinguismo come praticato al suo interno, così dando vita a diverse iniziative volte a sensibilizzare alla sua importanza, in particolare nel mondo giuridico e accademico.

Nel 2023, il 9 maggio, Giornata dell’Europa, ha rappresentato l’occasione per inaugurare il Giardino del multilinguismo, realizzato su un appezzamento di terreno reso disponibile a seguito della demolizione di un ex complesso amministrativo della Commissione europea e situato ai margini della proprietà della Corte. Questo nuovo spazio verde, realizzato in partenariato con le autorità lussemburghesi, è dedicato al multilinguismo. Aperto al pubblico e destinato ad ospitare eventi di carattere culturale, esso contribuisce anche a mantenere la biodiversità in un ambiente urbano, favorendo la creazione di biotopi grazie alla diversità delle specie accolte. Situato sull’altopiano di Kirchberg, sede di numerose istituzioni europee, questo giardino rende omaggio alla diversità linguistica dell’Unione, allo Stato ospitante, il Lussemburgo, e al suo secolare multilinguismo.

Quest’anno è stata anche pubblicata un’opera in tre volumi, tradotta in tutte le lingue ufficiali dell’Unione, dedicata al multilinguismo alla Corte e in tutta l’Unione. L’opera esplora i vari aspetti del regime linguistico dell’istituzione e il modo in cui il multilinguismo viene messo in pratica, con l’aiuto dei suoi servizi di interpretazione e di traduzione giuridica. La seconda parte dell’opera, intitolata «Taccuini di viaggio nel multilinguismo», raccoglie i contributi di personalità di spicco nei loro campi – magistrati, filosofi, filologi e politici – provenienti dai 27 Stati membri. Scritti in tutte le lingue dell’Unione, questi taccuini invitano il lettore a scoprire i concetti e le sfide del multilinguismo in tutta Europa. Disponibile al grande pubblico nel 2024, questa pubblicazione vuole essere una base di riflessione e una fonte di ispirazione per chiunque si interessi alle lingue e al funzionamento multilingue dell’Unione europea. Infine, un convegno ha riunito i coautori di quest’opera con i dirigenti della Corte e delle altre istituzioni europee per riflettere insieme sul tema «un Multilinguismo di qualità in un contesto di accelerazione dei progressi tecnologici».

Accessibilità e inclusione – una questione che riguarda tutti

I diritti delle persone con disabilità e il divieto di ogni forma di discriminazione sono previsti dalla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea, dai Trattati, dal pilastro europeo dei diritti sociali e dalla Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità, alla quale l’Unione europea ha aderito nel 2010 e che forma parte integrante del diritto dell’Unione.

Il rispetto del principio di uguaglianza e di non discriminazione fa da sempre parte dei valori della Corte come istituzione. Restavano ancora da prendere alcune misure per garantire che l’accessibilità e l’inclusione delle persone con disabilità diventassero davvero «una questione che riguarda tutti». La Corte ha quindi avviato un ambizioso progetto interservizi per garantire che tutti contribuiscano maggiormente alla costruzione di un ambiente inclusivo.

Le azioni realizzate e quelle future coprono un’ampia gamma di settori: l’assunzione e l’affiancamento dei colleghi con disabilità e dei loro accompagnatori, l’accessibilità degli ambienti, l’accessibilità digitale e delle informazioni, nonché la comunicazione, la sensibilizzazione e la formazione.

Soprattutto, alla Corte è stato creato un quadro chiaro per offrire al personale della Corte e ai candidati all’impiego portatori di disabilità gli aggiustamenti necessari ad agevolare il loro lavoro e il loro accesso all’occupazione all’interno dell’istituzione. Tali adattamenti possono includere, tra l’altro, soluzioni tecniche, l’adattamento dell’ambiente di lavoro, misure di affiancamento o la riorganizzazione dei compiti e degli orari di lavoro.

Inoltre, sono state adottate diverse misure per ottimizzare l’accesso fisico ai locali della Corte, sia per il personale dell’istituzione che per gli avvocati e gli agenti, gli interpreti freelance e i visitatori in generale. Gli ingressi degli edifici sono stati ristrutturati e la procedura di evacuazione è stata migliorata. Le disposizioni specifiche per le aule d’udienza sono in corso di riesame. Un piano d’azione a lungo termine mira a garantire la conformità dell’accessibilità degli edifici alle nuove norme.

L’accessibilità digitale e delle informazioni riguarda sia il personale interno che gli utenti esterni. Il sito CVRIA è in corso di miglioramento, in termini sia di struttura e funzionalità sia di contenuto, e l’accessibilità per le persone con disabilità è stata integrata «by design» – già in fase di progettazione – nel futuro ambiente di lavoro digitale della Corte. Infine, la Raccolta della giurisprudenza rispetta già dal 2021 le raccomandazioni sull’accessibilità e può essere letta con l’ausilio di tecnologie assistive.

Infine, azioni di sensibilizzazione, informazione e formazione vengono regolarmente realizzate per favorire l’inclusione, il rispetto reciproco, la collaborazione, ma anche il sostegno delle persone con disabilità e di chi le assiste.

Katia Vermeire

assistente alla Direzione della Ricerca e documentazione

«Sin dall’avvio del progetto della Corte per l’accessibilità e l’inclusione delle persone con disabilità, mi sono candidata per contribuirvi, perché la disabilità non è ancora sufficientemente presa in considerazione nelle nostre società standardizzate. Questo progetto mi sta particolarmente a cuore. Essendo io stessa una persona disabile, vorrei mettere il mio vissuto e le mie esperienze al servizio di chi si trova in una situazione simile.

È importante sensibilizzare i nostri concittadini e i nostri colleghi. Prima di diventare io stessa una persona a mobilità ridotta, non avevo idea del percorso a ostacoli che devono affrontare le persone con disabilità e coloro che le assistono.

Dobbiamo essere solidali. Facendo ognuno la propria parte, riusciremo a costruire un ambiente di lavoro non solo accessibile, ma anche equo».

Intelligenza artificiale: strategia adottata per il suo utilizzo alla Corte

La Corte osserva gli sviluppi nel campo dell’intelligenza artificiale e delle tecnologie emergenti da molti anni. Ciò al fine di individuare le tecnologie in grado di rafforzare l’efficienza del funzionamento dell’istituzione.

Dal 2019, l’Innovation Lab all’interno della Direzione delle Tecnologie dell’informazione supporta la Corte nella sua trasformazione digitale. Insieme ai servizi interessati, l’Innovation Lab individua, analizza e testa le funzionalità e i dispositivi dei vari strumenti. Il futuro utilizzo di questi strumenti si farà nel rispetto della riservatezza, della sicurezza e della protezione dei dati personali. A partire dalla creazione dell’Innovation Lab, sono state presentate una trentina di idee, una ventina sono state testate e alcune sono già state realizzate o sono in corso di realizzazione.

Per poter sfruttare appieno le promettenti funzionalità offerte dalle tecnologie emergenti e prepararsi alla loro integrazione, nel giugno 2023 la Corte ha adottato la «Strategia di integrazione degli strumenti basati sull’intelligenza artificiale nel funzionamento della Corte dell’Unione europea». L’utilizzo di questi strumenti deve garantire non solo la gestione dei dati, ma anche il rispetto dei diritti fondamentali e dell’etica.

Prima tra le istituzioni europee ad adottare una strategia di questo tipo, e ben prima dell’adozione della proposta di legge europea sull’intelligenza artificiale (AI Act), la Corte ha individuato tre principali obiettivi:

  • migliorare l’efficienza e l’efficacia dei processi amministrativi e giudiziari,
  • migliorare la qualità e la coerenza delle decisioni giudiziarie, e
  • migliorare l’accesso alla giustizia e la trasparenza nei confronti dei cittadini europei.

È stato istituito un Comitato etico, denominato «AI Management Board (AIMB)», il cui compito principale è quello di definire le linee guida e stabilire i limiti per l’utilizzo degli strumenti basati sull’intelligenza artificiale. Questo comitato controlla che l’acquisizione, lo sviluppo e l’utilizzo di tali strumenti avvengano nel rispetto dei principi stabiliti nella strategia. Tali principi comprendono l’equità, l’imparzialità e la non discriminazione, la trasparenza, la tracciabilità, la riservatezza delle informazioni, il rispetto della vita privata e dei dati personali, la supervisione umana oltre che il miglioramento continuo.

In tale contesto, nel 2023 la Corte ha adottato delle linee guida sull’utilizzo degli strumenti basati sulle tecnologie di intelligenza artificiale.

Rafforzare la cooperazione giudiziaria europea: il partenariato con la Rete europea di formazione giudiziaria

Il dialogo e la cooperazione con gli organi giurisdizionali nazionali sono al centro della missione della Corte. Un esempio concreto di questa cooperazione è il rapporto instaurato con la Rete europea di formazione giudiziaria (REFG) da oltre 15 anni. Fondata nel 2000 per sostenere la creazione dello spazio europeo di giustizia, annunciato dal Consiglio europeo di Tampere (Finlandia), la Rete si è affermata come attore chiave nella formazione degli operatori del diritto, in particolare dei giudici e dei pubblici ministeri nazionali. La Rete riunisce infatti tutti i centri di formazione giudiziaria europei. Per sottolineare quanto tenga al suo partenariato con la Rete, nel 2023 la Corte ha adottato una dichiarazione intitolata «Sostenere la Rete europea di formazione giudiziaria per dare forma a una cultura giudiziaria europea duratura».

Appoggiare la Rete europea di formazione giudiziaria (REFG) per dar forma ad una cultura giudiziaria europea sostenibile

«Nel corso degli ultimi 70 anni, la Corte di giustizia dell'Unione europea (CGUE) si è impegnata nel dialogo con i tribunali nazionali.

Come espressione di questo impegno, abbiamo instaurato un solido partenariato con la REFG. Quest'ultima è la principale piattaforma tra le magistrature europee per lo scambio di conoscenze in un'ampia gamma di settori, in particolare il diritto dell’UE. Da oltre vent’anni la REFG organizza attività di formazione transfrontaliera per i professionisti della giustizia nazionali, contribuendo così a migliorare la conoscenza del diritto dell’UE.

Fanno parte della cooperazione consolidata tra la REFG e la CGUE i seminari annuali, le visite di studio, i forum e lo scambio di materiale formativo. Dal 2007 la REFG e la CGUE organizzano anche una formazione a lungo termine per i giudici e i pubblici ministeri nazionali, che sono invitati a partecipare per 6 o 12 mesi all’attività giudiziaria dei gabinetti dei giudici e degli avvocati generali. Tale opportunità offre loro una prospettiva unica riguardo ai metodi di lavoro della CGUE e li aiuta in modo significativo ad ampliare la loro conoscenza del diritto e delle procedure dell’UE.

Questo partenariato di gran successo e di lunga data apporta benefici ad almeno tre livelli diversi. A livello nazionale, aiuta i professionisti della giustizia a svolgere i loro compiti nazionali quando tornano nei loro Paesi d’origine, con una comprensione molto migliore del loro ruolo nell’applicazione del diritto dell’UE. All’interno della Corte, la presenza di giudici e pubblici ministeri nazionali arricchisce la diversità delle culture giuridiche, che è sempre stata di fondamentale importanza per l’istituzione. In un contesto più ampio, questo tipo di cooperazione contribuisce a promuovere il dialogo tra giudici europei e nazionali, garantendo così l’applicazione uniforme del diritto dell’Unione in tutta Europa.

Per rafforzare ulteriormente tale cooperazione, la CGUE continuerà a contare sul forte sostegno del Parlamento europeo e del Consiglio, nel quadro del regolamento (UE) 2021/693 che istituisce il programma Giustizia. Essa conta anche sul sostegno della Commissione europea, che è responsabile dell’attuazione del programma Giustizia attraverso il suo programma di lavoro e ha riconosciuto il "ruolo unico" della REFG nella formazione giudiziaria all’interno dell’UE nella sua strategia di formazione giudiziaria europea per il periodo 2021-2024 (comunicazione COM(2020) 713).

Inoltre, la CGUE attribuisce grande importanza all’equilibrio geografico nell’organizzazione della formazione a lungo termine per i giudici e i pubblici ministeri nazionali e alla rappresentanza di tutte le culture giuridiche nazionali in tale contesto. Si sforza, pertanto, di sostenere le iniziative di sensibilizzazione in tutti gli Stati membri e a rafforzare la sua comunicazione sulla formazione a lungo termine presso la CGUE. Questi sforzi, uniti a quelli degli Stati membri e della REFG, dovrebbero contribuire a promuovere la cooperazione tra le magistrature europee e nazionali, mettendo in evidenza i vantaggi che essa comporta per tutti loro.

Una delle caratteristiche della CGUE fin dalla sua creazione è stata mantenere una stretta relazione con i giudici nazionali e la sua cooperazione con la REFG contribuisce in modo significativo a questo importante compito. Il rafforzamento di tale partenariato è essenziale in quanto il suo impatto va ben al di là del raggiungimento di una migliore conoscenza del diritto dell’Unione – esso contribuisce allo sviluppo di una autentica cultura giudiziaria europea e a un sano spirito di corpo tra i giudici europei, sia a livello dell’Unione che a livello nazionale».

La Corte e la Rete hanno quindi deciso di avviare nuove azioni volte ad approfondire la loro cooperazione, in particolare aumentando il numero di magistrati nazionali idonei a svolgere un tirocinio di lunga durata presso la Corte. A tal fine, sono previste due serie di misure. La prima mira a sensibilizzare gli operatori del diritto degli Stati membri sulle opportunità di tirocini di lunga durata all’interno della Corte, al fine di attirare un maggior numero di candidati. La seconda mira a superare tutti gli ostacoli linguistici allo svolgimento di questi tirocini, mettendo a disposizione della REFG l’esperienza e il materiale didattico sviluppato dalla Corte in materia di formazione linguistica.

Ingrid Derveaux

Segretaria generale della REFG

«La REFG è determinata ad agevolare l’esistenza di un dialogo essenziale tra la Corte e gli organi giurisdizionali nazionali, che sono anche i giudici di “diritto comune dell’Unione”. Siamo lieti che la Corte sostenga questo sforzo avviando diverse azioni volte a incoraggiare ulteriormente la partecipazione dei magistrati degli Stati membri dell’Unione al programma di tirocinio presso la Corte. Ci auguriamo che il 2024 sia un altro anno favorevole al rafforzamento di una cooperazione essenziale e fruttuosa!»

Diana-Daniela Popel

Magistrata tirocinante presso il gabinetto della giudice Ineta Ziemele

«Il tirocinio presso la Corte è stata una magnifica opportunità per prendere dimestichezza con il funzionamento dell’istituzione, per approfondire le mie conoscenze in materia di diritto dell’Unione, avendo la possibilità di essere coinvolta nel lavoro quotidiano della Corte, e anche per conoscere alcuni straordinari professionisti del diritto. Tenendo conto, in particolare, del ruolo specifico dei giudici nazionali nell’attuazione del diritto dell’Unione, non posso che raccomandare vivamente questo tirocinio a tutti i giudici che lavorino presso gli organi giurisdizionali interni degli Stati membri e che desiderino vivere un’esperienza estremamente arricchente sia dal punto di vista professionale che sul piano personale. Vorrei esprimere i miei più sentiti ringraziamenti a tutti i membri del gabinetto per la loro straordinaria accoglienza e la loro disponibilità, senza dimenticare l’equipe della REFG!»

C | Rapporti con il pubblico

 
16 819
visitatori di cui
 
4 555
professionisti del diritto
 
visitatori in formato virtuale:
8 %
 
2 095
visitatori in occasione della Giornata Porte aperte

Visite a distanza - progetto pedagogico

Questo programma pedagogico della Corte è dedicato a far scoprire la missione dell’istituzione giudiziaria dell’Unione agli studenti delle scuole secondarie superiori, di età compresa tra i 15 e i 18 anni, spiegando loro l’incidenza della giurisprudenza della Corte sulla vita quotidiana dei cittadini europei. Il progetto ha lo scopo di sensibilizzare i giovani studenti e i loro professori ai valori democratici e alle sfide che il diritto si trova oggi ad affrontare. Nel 2023, circa 900 studenti hanno avuto l’opportunità di visitare la Corte nell’ambito di questo programma.

 
2814
programma pedagogico
 
625
newsletter
 
547
«info rapide»
 
14 000
richieste di informazioni da parte dei
cittadini (telefonate e e-mail)

Gli addetti stampa della Direzione della Comunicazione, giuristi di formazione, hanno il compito di spiegare le sentenze, le ordinanze e le conclusioni, ma anche le cause pendenti ai giornalisti di tutti gli Stati membri e ai loro diversi corrispondenti. Redigono comunicati stampa per informare in tempo reale giornalisti e professionisti in merito alle decisioni della Corte di giustizia e del Tribunale. Inviano, alle persone che ne hanno fatto domanda al servizio stampa della Corte, newsletter periodiche riguardanti gli eventi processuali e istituzionali importanti, oltre a «info rapide» sulle cause non coperte da comunicati stampa. Trattano inoltre le e-mail e le telefonate dei cittadini.

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234 810
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+32% rispetto al 2022
 
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abbonati e
 
253 000
visualizzazioni su YouTube

La Corte mantiene una presenza attiva sui social network attraverso due account X (uno in francese e l’altro in inglese), LinkedIn e Mastodon. Il numero di iscritti continua a crescere, a testimonianza dell’interesse e dell’impegno del pubblico per l’attività della Corte. La Corte dispone inoltre di un canale YouTube che consente di accedere, nelle 24 lingue ufficiali, a vari contenuti audiovisivi, in particolare animazioni destinate al grande pubblico per spiegare in che modo la giurisprudenza della Corte di giustizia ha un impatto sulla vita quotidiana dei cittadini.

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